La società di oggi è chiamata società della conoscenza o dell’informazione e l’uso delle tecnologie digitali è comune su base giornaliera. Questo fatto rende la scuola sfidata a incorporare queste tecnologie nelle sue attività di routine, data non solo l’ampia gamma di possibilità offerte dalle risorse digitali, ma anche dal fatto che il suo linguaggio è estremamente attraente per lo studente, perché fa parte di tutto ciò che coinvolge quasi la sua vita quotidiana, comprese le sue relazioni.
Questa situazione, offre una fondamentale occasione di riflessione sull’importanza dell’insegnante di oggi, al quale, tra l’altro, viene ad essere richiesto di avere una forte padronanza delle tecnologie digitali in modo che possa sviluppare in classe un lavoro più coerente e in linea con i nuovi tempi, di cambiamenti così rapidi e in cui la comunicazione e l’informazione avvengono in tempo reale.
In linea generale, i diversi studi condotti attraverso ricerche qualitative, applicate ed esplorative, hanno evidenziato che, seppure gran parte degli insegnanti italiani utilizzi tecnologie digitali, tuttavia, si imbatte in problemi come l’insufficienza delle infrastrutture scolastiche e la mancanza di formazione.
Oggi come oggi, viviamo in un mondo estremamente digitale. Le informazioni ci arrivano da tutte le parti e le azioni giornaliere del nostro quotidiano dipendono oggi solo ed esclusivamente dai media digitali, come l’accesso al nostro conto bancario, che avviene solo attraverso artefatti tecnologici. In altre parole, l’utilizzo dei dispositivi tecnologici che ci circondano non offre differenti opzioni, se non, appunto, quella di conoscere e utilizzare questo universo tecnologico. In caso contrario, infatti, si rischia di vivere ai margini di questo mondo.
Considerando tutti questi fatti è, dunque, inaccettabile che nella sfera educativa queste ampie risorse tecnologiche non vengano utilizzate nella vita scolastica quotidiana. L’apporto della moderna tecnologia, tra l’altro, come è evidente navigando sul sito https://casino.netbet.it/, coinvolge fortemente, anche, aspetti meramente ludici.
Pur tuttavia, da diverse ricerche viene a galla che molti degli insegnanti non ha familiarità con l’uso di queste risorse per scopi educativi ed è anche un dato di fatto che la maggior parte dei corsi di Laurea non offre questa conoscenza al proprio studente che in seguito sarà l’insegnante di una scuola pubblica o privata. Questo fa sembrare la scuola di oggi obsoleta, con i metodi e risorse che utilizza per la mediazione e l’apprendimento degli studenti insufficienti e inadeguati.
In alcuni casi, c’è una distanza abissale tra la vita quotidiana dello studente e anche la comunità di cui fa parte, e l’educazione e le strategie offerte dalla scuola in cui studia, perché spesso lavorano con realtà totalmente diverse.
Ma le nuove tecnologie sono una minaccia oppure sono un’opportunità? Nel ventunesimo secolo, sempre più attività saranno curate dai computer, che già fanno tutto ciò che è ripetitivo e diventano in grado di imparare e adattarsi, come guidare un’auto. Perciò, diverse qualifiche si renderanno obsolete, visto che l’automazione influisce su molte aree di lavoro.
La robotica, l’intelligenza artificiale, sono regolarmente presentati come la prossima minaccia. Vi è, perfino, chi prevede che questi dispositivi ci faranno precipitare nella disoccupazione, prospettando un quadro apocalittico nel quale si stagliano guerre civili che scoppieranno ovunque quando le masse di disoccupati disperati non avranno altra scelta che la violenza per esprimere la loro sofferenza.
Eppure, tutto ciò, non è affatto una novità. Difatti, fin dagli albori della rivoluzione industriale, l’emergere di nuove tecnologie è stato accompagnato da previsioni simili. Poiché la tecnologia sta sconvolgendo le nostre vite, è destabilizzante. Poiché cambiano il modo in cui lavoriamo, si preoccupano.
Poiché sono accompagnati dalla redistribuzione della ricchezza, provocano reazioni esacerbate, a volte violente. In conclusione, ciò che colpisce maggiormente oggi è quanto sia facile dimenticare la storia.
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