Dal 2020, i criminali informatici cinesi hanno rubato benefici del coronavirus per un valore di almeno 20 milioni di dollari. Lo hanno riferito lunedì i servizi segreti statunitensi, confermando una notizia della NBC. Gli hacker, con legami con il governo cinese, hanno rubato prestiti per piccole e medie imprese e sussidi di disoccupazione in più di una dozzina di stati, tra le altre cose.
Non è ancora chiara la dimensione totale delle violazioni informatiche. “Sarebbe folle pensare che questo gruppo non abbia preso di mira tutti i 50 stati”, ha affermato Roy Dotson, coordinatore del recupero delle frodi dei servizi segreti.
Si ritiene che il gruppo di hacker cinese APT41, noto anche come Winnti, Bario o Wicked Panda, sia responsabile degli attacchi informatici. I servizi segreti hanno affermato che attualmente sono in corso più di 1.000 indagini su criminali sia internazionali che nazionali che frodano programmi di pubblica utilità e considerano APT41 un “attore importante”.
APT41 è un gruppo molto attivo di criminali informatici che, secondo gli esperti, eseguono un misto di intrusioni informatiche sponsorizzate dal governo e violazioni dei dati motivate finanziariamente.
fastidioso
Non è chiaro se APT41 abbia agito per conto del governo cinese in questo caso, o se quest’ultimo stesse semplicemente chiudendo un occhio, ma secondo diversi funzionari statunitensi si tratta di uno sviluppo inquietante con gravi conseguenze per la sicurezza nazionale.
Gli Stati Uniti sono il primo obiettivo perché siamo il primo concorrente
Secondo Nathaniel Fick, capo dell’Office of Cyberspace and Digital Policy del Dipartimento di Stato americano, lo spionaggio informatico è da tempo una priorità nazionale cinese per rafforzare la posizione geopolitica del Paese. “Gli Stati Uniti sono l’obiettivo numero uno perché siamo il concorrente numero uno”, ha detto Vick a NBC News. “È una strategia davvero completa, pluriennale, ben ponderata, ben finanziata, ben pianificata e ben eseguita”.
Un servizio di intelligence molto prolifico
Secondo gli esperti, il modello cinese di hacker “sponsorizzati dallo stato” è una rete di gruppi semi-autonomi che svolgono attività di spionaggio per conto del governo. Il governo cinese può ordinare a un gruppo di hacker di attaccare un obiettivo specifico. APT41 si adatta a questo modello ed è considerata una prolifica agenzia di intelligence cinese, che commette anche reati finanziari.
“Buono per la Cina”
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato diversi membri del gruppo di hacker nel 2019 e nel 2020 per aver spiato più di 100 aziende, tra cui società di sviluppo software, fornitori di servizi di telecomunicazione, società di social media e sviluppatori di videogiochi. “Sfortunatamente, il Partito Comunista Cinese ha intrapreso una strada diversa per proteggere la Cina dai criminali informatici fintanto che attaccano i computer al di fuori della Cina e rubano la proprietà intellettuale a vantaggio della Cina”, ha detto all’epoca l’ex vice procuratore generale Jeffrey Rosen.
L’ambasciata cinese a Washington ha affermato in una dichiarazione che la Cina si è sempre “fermamente opposta e ha agito con determinazione contro tutte le forme di furto informatico e pirateria” e che la Cina ha confutato “accuse infondate” riguardanti la sicurezza informatica.
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